Artistic and Relational Practice
Cantiere Corpo Luogo
Cantiere Corpo Luogo nasce nel 2010 dalla collaborazione di Andrea Penzo e Cristina Fiore. Attraverso l'operato del Cantiere, il duo di artisti dà vita a progetti curatoriali di arte contemporanea, residenze e pubblicazioni che abbiano come centro nodale la ricerca e la capacità trasformatrice dell'arte nel territorio.
Nei primi quattro anni di attività l'associazione concentra la propria azione sulla terraferma veneziana, dando vita a progetti attivatori nel territorio di Mestre, ma curando anche residenze, mostre e attività all'estero, tra cui Repubblica Ceca, Germania e Portogallo. Negli anni vengono portati avanti progetti condivisi come il Parco del Contemporaneo e rassegne di arte contemporanea quali Contro Zona nel 2013. Dal 2014 inizia ad entrare nel circuito del Cantiere anche Murano, fulcro italiano della lavorazione del vetro. Iniziano a tenersi qui, nello spazio/laboratorio di Fondamenta San Mattia, corsi e laboratori di arti visive e lavorazione del vetro. |
Cantiere Corpo Luogo was founded in 2009 thanks to the collaboration of Andrea Penzo and Cristina Fiore. Under the name Cantiere, the artist duo gives life to contemporary art curatorial projects and residencies. In addition, their publications are utilised as a nodal research point, capable of transforming the art in the area.
In the first four years of activity, Cantiere focused its objectives on the Venetian mainland. The duo not only revitalised projects in the Mestre area, but also organised and attended residences, exhibitions and activities abroad in Czech Republic, Germany and Portugal. Throughout these first years, they also carried out joint projects such as il Parco del Contemporaneo in 2012 and contemporary art exhibitions such as Contro Zona in 2013. By 2014, Murano - the Italian hub of glass working - starts to enter into the circuit of Cantiere. Courses and workshops in visual art and glass working begin to take place at the Cantiere’s current studio space in Fondamenta San Mattia, Murano. |
Continuum è la linea progettuale promossa da Cantiere Corpo Luogo e realizzata dagli artisti Andrea Penzo e Cristina Fiore, a partire dal 2012Drop-Out - Adalberto Abbate
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Radical
Direzione artistica, per Fondazione Berengo, dell'omonimo progetto di arte contemporanea svoltosi tra il dicembre 2018 e il gennaio 2020 a
Palazzo Franchetti, Venezia
Progetto espositivo di arte contemporanea di ricerca. Le sue linee guide nascono dall’identità intrinseca di un materiale: il vetro non fa sconti, in fase di realizzazione bisogna saperne rispettare i tempi; è un materiale fragile e prezioso, prezioso perché fragile; un materiale che non ammette mezze misure, bisogna saperlo maneggiare con consapevolezza perché non vada tutto perduto. Il vetro è un materiale sincero, trasparente, ma anche opaco ed enigmatico. Un confronto costante con la forza di gravità, un confronto costante con il rischio della bruciatura. L'ingaggio fatto ai curatori nel proporre le mostre di Radical ha a che fare con questo, con l'utilizzo di un materiale non in senso fisico ma concettuale, metaforico, che lo porti al di là del suo corpo fisico.
Ciclo di mostre: Linea di principio, con Nemanja Cvijanović & Giovanni Morbin, a cura di Daniele Capra; TO WAKE UP THE LIVING, TO WAKE UP THE DEAD, di Marcella Vanzo a cura di Matteo Bergamini; La conservazione della libertà, con Elena El Asmar e Loredana Longo, a cura di Pietro Gaglianò; Atmosfera, di Giovanna Reppetto, a cura di Lorenzo Balbi.
Ciclo di mostre: Linea di principio, con Nemanja Cvijanović & Giovanni Morbin, a cura di Daniele Capra; TO WAKE UP THE LIVING, TO WAKE UP THE DEAD, di Marcella Vanzo a cura di Matteo Bergamini; La conservazione della libertà, con Elena El Asmar e Loredana Longo, a cura di Pietro Gaglianò; Atmosfera, di Giovanna Reppetto, a cura di Lorenzo Balbi.
Linea di principio, di Nemanja Cvijanović & Giovanni Morbin, a cura di Daniele Capra
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TO WAKE UP THE LIVING, TO WAKE UP THE DEAD, di Marcella Vanzo a cura di Matteo Bergamini
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La conservazione della libertà, di Elena El Asmar e Loredana Longo, a cura di Pietro Gaglianò
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Atmosfera, di Giovanna Reppetto, a cura di Lorenzo Balbi.
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Gravità
Lavoro relazione / site specific per la mostra Brain tooling di Dolomiti Contemporanee, Forte di Monte Ricco, Pieve di Cadore
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Murano Magma
I processi dell'arte contemporanea nella rilettura dell'identità culturale, artistica e territoriale dell'isola di Murano
Murano Magma è una piattaforma di ricerca che si pone come obiettivo quello di indagare il rapporto tra arte contemporanea – in tutte le sue molteplici sfaccettature – e l’identità che si è generata intorno alla cultura del vetro; il progetto nasce dagli artisti Penzo+Fiore che, dopo anni di progettualità legata alla riqualificazione urbana in territorio mestrino, hanno intrapreso un percorso analogo a Murano. Attraverso l’approccio in sé multidisciplinare a cui il mondo dell’arte ci ha abituati, in forma del tutto sperimentale Murano Magma ha la funzione di raccogliere una serie di esperienze volte a cercare e praticare un terreno comune tra questi ambiti. Attraverso il coinvolgimento di enti, istituzioni, singoli artisti, studiosi, artigiani e abitanti dell’isola, ci si propone di trovare un tessuto connettivo in grado di dare vita ad un racconto nuovo, ancora non scritto, di una delle realtà artistiche e produttive più affascinanti del nostro territorio. Attraverso incontri ricorrenti, con Murano Magma si vuole dare continuità ad un nucleo di confronto che porti ad emergere contenuti nuovi e la possibilità di generare relazioni.
Evento realizzato in collaborazione con Palazzo Grassi. Ospiti: Igor Balbi, Stefano Bullo, Roberto Donà, Pietro e Riccardo Ferro, Fabio Fornasier, Davide Penso, Lucio Bubacco, Nicola Donà, Michela Scibilia e Berengo Studio. Relatori: Riccardo Caldura, Chiara Bertola, Elena Casadoro e Francesca Fungher, Daniele Capra, Annalisa Cattani e Tiberio Scozzafava-Jaeger. Artisti: Adalberto Abbate, Marta Allegri, Daniella Perez Bacigalupo, Samanta Cinquini, Andrea Contin, Patrizia Giambi, Francesco Nordio, Alessandro Sambini, Silvia Vendramel, Luigi Viola.
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Frammenti di Murano
L'arte contemporanea come ricomposizione di relazioni.
A Murano, come in altri distretti produttivi, le dinamiche della convivenza tra le aziende che lo caratterizzano sono spesso conflittuali. È normale: il conflitto definisce l’identità stessa di un distretto produttivo, in cui la collaborazione si mescola alla concorrenza in forme spesso imprevedibili. Ma mentre la collaborazione, con la sua retorica, è facile da celebrare e proclamare, più difficile è affrontare il tema del conflitto e della frammentazione che esso genera. L’unico modo che sembra esistere per parlare del conflitto è invocare direttamente la sua soluzione: la rete. Il conflitto, invece, crediamo, va guardato, detto ed elaborato per avere qualche speranza di ricomporre davvero i frammenti in qualcosa di più solido. Forse è una questione di linguaggio, o di linguaggi. Forse ascoltando più voci attorno al tema del conflitto lo si può comprendere meglio. Forse mettendo in campo anche la voce, ma soprattutto la prassi, dell’arte contemporanea. È questa l’idea di base dell’incontro del 17 giugno: aggredire il tema del confitto da un punto di vista artistico ed economico.
In tutto questo crediamo che l’arte possa giocare un ruolo di primo piano. L’arte, come scrive Silvia Demozzi, “… è in grado di tessere, disfare e ritessere molteplici versioni del mondo, sapendo anche accettare l’incoerenza e la fragilità delle mappe designate, così come l’imprevedibilità degli esiti di ogni descrizione e di ogni progetto. È in grado, infine, di creare insieme alle creature: non fuori di esse, non per mezzo di esse, bensì con esse. Insieme. Proprio come insieme co-creano organismo e ambiente, mente e natura, forma e sostanza...”.
In tutto questo crediamo che l’arte possa giocare un ruolo di primo piano. L’arte, come scrive Silvia Demozzi, “… è in grado di tessere, disfare e ritessere molteplici versioni del mondo, sapendo anche accettare l’incoerenza e la fragilità delle mappe designate, così come l’imprevedibilità degli esiti di ogni descrizione e di ogni progetto. È in grado, infine, di creare insieme alle creature: non fuori di esse, non per mezzo di esse, bensì con esse. Insieme. Proprio come insieme co-creano organismo e ambiente, mente e natura, forma e sostanza...”.
Conferenza
Il 17 giugno 2017 si è svolto a Murano l’incontro “Frammenti di Murano. L’arte contemporanea come ricomposizione di relazioni”, a cura di Penzo+Fiore e M.A.C.lab, Ca’ Foscari. Il progetto è stato ospitato all’interno dell’antica fornace di Berengo Studio in Campiello della Pescheria, spazio abitato dall’installazione di Loris Gréaud a cura di Nicolas Bourriaud.
Relatori: Monica Calcagno, Docente Ca’ Foscari; Riccardo Caldura, Docente Accademia di Venezia; Pietro Gaglianò, Critico d’arte; Bettina Tschumi, Curatrice – Berengo Studio; Koen Vanmechelen, Artista; Massimo Warglien, Docente Ca’ Foscari; Lauso Zagato, Docente Ca’ Foscari.
Artisti: Adalberto Abbate, Marta Allegri, Daniella Perez Bacigalupo, Samanta Cinquini, Andrea Contin, Patrizia Giambi, Francesco Nordio, Alessandro Sambini, Silvia Vendramel, Luigi Viola.
Tavola rotonda, coordinata dal Prof. Bruno Bernardi: Andrea Della Valetina, Confartigianato; Cristiano Ferro, Confindustria; Sergio Malara, Promovetro; Martina Semenzato, Scuola del Vetro Abate Zanetti; Chiara Squarcina, Museo del Vetro.
Relatori: Monica Calcagno, Docente Ca’ Foscari; Riccardo Caldura, Docente Accademia di Venezia; Pietro Gaglianò, Critico d’arte; Bettina Tschumi, Curatrice – Berengo Studio; Koen Vanmechelen, Artista; Massimo Warglien, Docente Ca’ Foscari; Lauso Zagato, Docente Ca’ Foscari.
Artisti: Adalberto Abbate, Marta Allegri, Daniella Perez Bacigalupo, Samanta Cinquini, Andrea Contin, Patrizia Giambi, Francesco Nordio, Alessandro Sambini, Silvia Vendramel, Luigi Viola.
Tavola rotonda, coordinata dal Prof. Bruno Bernardi: Andrea Della Valetina, Confartigianato; Cristiano Ferro, Confindustria; Sergio Malara, Promovetro; Martina Semenzato, Scuola del Vetro Abate Zanetti; Chiara Squarcina, Museo del Vetro.
Contro Zona
"Davanti ai buoni progetti che coinvolgono città, artisti e istituzioni, ci si sente trasmettere l’entusiasmo che gli organizzatori emanano descrivendo il loro lavoro. A volte questo è frenato dalla macchinosità burocratica, dalla mancanza di fondi minimi, dall’assenza di referenti disponibili. Contro Zona, il cui scopo è mettere in dialogo Mestre con i giovani artisti, è passato nella cruna di molte difficoltà ma ha saputo farvi fronte con energia".
[Angela Vettese - Catalogo Controzona - Zel Edizioni]
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Espansioni/Contrazioni
Il movimento di espansione e contrazione descrive un'attitudine propria del corpo vivo, un suo elemento funzionale che ne contraddistingue lo stato di benessere lì dove tale attitudine non venga interrotta, ingabbiata, scomposta, frammentata.
Seguendo la linea di espansione che dal centro individuale porta verso l'esterno, si incontra il mondo che circonda l'umano, dall'infinitamente piccolo dello spazio limitrofo all'infinitamente grande del cosmo. Un movimento costante che si spinge verso un fuori e che rimbalza, subito dopo, verso un dentro.
La mostra “espansione/contrazione” nasce da un percorso che è stato proposto agli artisti nel luglio 2013. Da un lato un orizzonte di senso creato dal Prof. Tarca, sul superamento di un superamento, sulla problematizzazione di quella ricomposizione tra corpo e mente che ha caratterizzato gran parte del pensiero filosofico del '900 con la messa al bando di Cartesio, per una visione più laica della differenziazione e non assolutizzazione della verità del corpo. Dall'altro lato, due giorni di laboratori esperienziali durante i quali gli artisti si sono accostati, anche attraverso l'esperienza fisica vera e propria condotta da Paolo Maccagno, al pensiero di Alexander Lowen, fondatore dell'analisi bioenergetica, pratica volta alla cura dei blocchi psichici attraverso un approccio diretto alla risoluzione degli scompensi fisici.
Seguendo la linea di espansione che dal centro individuale porta verso l'esterno, si incontra il mondo che circonda l'umano, dall'infinitamente piccolo dello spazio limitrofo all'infinitamente grande del cosmo. Un movimento costante che si spinge verso un fuori e che rimbalza, subito dopo, verso un dentro.
La mostra “espansione/contrazione” nasce da un percorso che è stato proposto agli artisti nel luglio 2013. Da un lato un orizzonte di senso creato dal Prof. Tarca, sul superamento di un superamento, sulla problematizzazione di quella ricomposizione tra corpo e mente che ha caratterizzato gran parte del pensiero filosofico del '900 con la messa al bando di Cartesio, per una visione più laica della differenziazione e non assolutizzazione della verità del corpo. Dall'altro lato, due giorni di laboratori esperienziali durante i quali gli artisti si sono accostati, anche attraverso l'esperienza fisica vera e propria condotta da Paolo Maccagno, al pensiero di Alexander Lowen, fondatore dell'analisi bioenergetica, pratica volta alla cura dei blocchi psichici attraverso un approccio diretto alla risoluzione degli scompensi fisici.
Il corpo come contesto e come testo
Nel luglio del 2013 si svolge la Conferenza del Prof. Luigi Vero Tarca (Università Ca’ Foscari di Venezia Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali)
Il corpo costituisce uno dei temi centrali del pensiero del nostro tempo (prima sulla scia di Nietzsche, poi in varie direzioni da Merleau-Ponty a Galimberti etc.). Il fondamento filosofico di ciò risiede nell’acquisizione della consapevolezza che la separazione (o addirittura la scissione) tra la dimensione spirituale e quella corporea costituisce un atteggiamento patologico sia dal punto di vista del pensiero (come dimostrano le ricerche logico-filosofiche di Wittgenstein) che da quello della vita pratica (psicoanalisi etc.). Tale impostazione si colloca a sua volta all’interno di una dimensione di pensiero che, avvertendo la problematicità di ogni pensiero dicotomico e quindi gerarchico (da Derrida e Deleuze in avanti), mira a un nuovo atteggiamento complessivo nei confronti della vita e dell’esperienza del mondo. Ma questa di superare le dicotomie – e in particolare del dualismo mente/corpo che molti ritengono sia stato egemone nella nostra cultura a partire da Descartes – presenta dei problemi di non poco conto, a partire dal rischio che anche la valorizzazione del corpo si presenti a sua volta come la ‘fissazione’ di un corpo che, se non tiene conto della dimensione integrale della corporeità, compresa quella mentale che alcune tradizioni sapienziali chiamano ‘sottile’, finisce per rovesciarsi in una nuova esperienza di dicotomia e quindi di scissione. Attorno a queste domande, e sulle possibili risposte, si muove la relazione che viene presentata, la quale esplora le dimensioni per le quali il corpo si presenta nello stesso tempo come contesto del discorso e come testo a sua volta significante. |
Corpo Contesto
A luglio del 2013 si svolge l'Incontro formativo teorico/pratico condotto da Paolo Maccagno su Alexander Lowen.
"Limite è una condizione che ha a che fare con l'idea di margine, di soglia, di liminarità. Un luogo sorgivo che dà vertigine, spaesamento, inquietudine, ma che attrae. Uno spazio e un tempo che si avverte come ignoto ma possibile, come una wilderness, un territorio selvaggio. Una condizione magica di sospensione che libera all'esplorazione. Limite non è solo un spazio e un tempo, è una postura da ricercare attraverso l'esperienza del corpo-proprio per sentirsi vivi. Il corpo espone al mondo. Il laboratorio propone la ricerca di una postura-limite esplorativa attraverso un lavoro sul corpo ispirato all'insegnamento di Alexander Lowen e al metodo Feldenkrais. Grammatica del corpo è grammatica del paesaggio. Limite è un ʻmovimento di esposizioneʼ a cui guardare quando ci si pone la domanda antropologica e filosofica di cosa sia l'umano (Nordic network for philosophical anthropology)."
Paolo Maccagno |
Parco del Contemporaneo
Cantiere Corpo Luogo (Cristina Fiore e Andrea Penzo), che, dopo aver partecipato a CostellAazioni nel maggio di quello stesso anno (2011), a settembre hanno presentato la mostra del fotografo tedesco Roland Wirtz, con 14 fotografie di grandi dimensioni, prodotte utilizzando come camera fotografica un intero camion appositamente elaborato per poter generare immagini con la tecnica della dagherrotipia. La pubblicazione “In front of- Dialogo con Roland Wirtz” (confine edizioni, 2011) rappresenta di per se stessa il particolare modo di operare di Fiore e Penzo, cioè la costruzione di una forma saggistica che non si limita a commentare le opere presentate, ma origina una particolare narrazione dove le informazioni sulle opere, la testimonianza diretta, in questo caso, dell’artista coinvolto e la descrizione del vissuto dei due curatori nel farsi del progetto costituiscono un tutt’uno. Il concetto di humanscape animerà le proposte successive del sodalizio, pensate come interventi artistici entro il contesto dell’ex-fortilizio. In particolare, mantenendo il binomio fra seminario e successivo sviluppo di un progetto espositivo, viene concepito il progetto Ecology of Mind, che ha richiesto alcuni mesi di lavoro con un gruppo di artisti, tre conferenze sull’opera di Gregory Bateson, nonché il coinvolgimento del circolo Bateson, della fondazione Bevilacqua La Masa, del Master in Comunicazione e Linguaggi Non Verbali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. L’esperienza è stata raccolta nella pubblicazione “Punti di ancoraggio- Un viaggio artistico nel pensiero di Gregory Bateson” (Grafiche Antiga, 2013), autore che Fiore e Penzo considerano “molto significativo in questo contesto tra terra e laguna fatto di natura e relazioni umane”, e che diventa così un’ulteriore occasione per mettere a fuoco il proprio metodo di lavoro: “Noi siamo artisti che si esprimono con il visivo e con il testuale, amiamo indagare attraverso la creatività nostra e altrui”, motivo per cui “creiamo un meccanismo in grado di far sviscerare un pensiero attraverso il punto di vista e la pratica di quattordici artisti, invitati appositamente a collocarsi nello sguardo di questo autore” (ibid.).
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Cantiere Corpo Luogo (Cristina Fiore and Andrea Penzo), after having taken part in Costellazioni in May of the same year (2011), in September have presented the exhibit of the German photographer Roland Wirts, with 14 photographs of variable sizes, produced using an entire lorry as a camera, especially made to be able to generate images with the technique of the daguerreotype. The publishing of “In front of- Conversation with Roland Wirtz” (con-fine publishing, 2011) represents in itself the particular way in which Fiore and Penzo work, that is to say with the construction of an essay-like form that is not limited to the comment of the presented work, but originates a particular narrative where the information on the artworks, the direct testimony of, in this case, the artist involved, and the description of the two curator’s own experience in the making of the project, constitute a whole. The concept of humanscape was going to animate the following proposals of the partnership, thought out like artistic interventions inside the context of the former fort. In particular, maintaining the harmonic union between the seminar and the following development of an exhibitive project, the project “Ecology of Mind” was conceived, which has required some months of work with a group of artists, three conferences on the work of Gregory Bateson, as well as the involvement of the Bateson circle, of the Bevilacqua La Masa Foundation, of the Master in Communication and Non-Verbal Languages of the Ca’ Foscari University of Venice. The experience is told in the publication “Anchoring points – an artistic itinerary in Bregory Bateson’s thought” (Grafiche Antiga, 2013), author that Fiore and Penzo consider “very meaningful in this context, between land and lagoon made of nature and human relations”, and that thus becomes an additional occasion to focus on one’s own modus operandi: “We are artists whom express themselves with the visual and the textual, we love to investigate through our own creativity and other’s”, which is why “we create a mechanism able to explore a way of thinking through the point of view and the practice of fourteen artists, especially invited to put themselves in the eyes of this author” (ibid).
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[Riccardo Caldura | Forte Marghere\Parco del Contemporaneo - Dolomiti Contemporanee ]
Punti di ancoraggio - il libro
Un viaggio artistico nel pensiero di Gregory Bateson
di Cristina Fiore e Andrea Penzo
Il libro costituisce l'ultimo tassello del progetto “Ecology of mind”, ideato e realizzato da Cantiere Corpo Luogo durante Parco del Contemporaneo 2012.
Si è partiti nel luglio 2012 con un ciclo di conferenze organizzate insieme al Circolo Bateson, a cui ha partecipato un gruppo di quattordici artisti. Nei quattro mesi successivi, ognuno di loro ha rielaborato gli input ricevuti sul pensiero di Gregory Bateson, dando vita alle opere che abbiamo espoto, nel novembre 2012, con la mostra “Ecology of mind - Punti di ancoraggio”. La pubblicazione nasce dal desiderio di lasciare una traccia concreta e visibile dei pensieri, delle riflessioni, degli approcci che hanno condotto gli artisti attraverso questo processo creativo/cognitivo. |
Punti di Ancoraggio - La Mostra
A novembre del 2012 viene inaugurata la Mostra dei lavori realizzati a partire dalle giornate di conferenza su Gregory Bateson. Un incontro di sforzi cognitivi e intuizioni sincroniche che si snoda tra performance, installazioni, pittura, scultura e video.
Rielaborando gli stimoli ricevuti e forti della libertà conoscitiva ed espressiva che l'arte permette nell'indagare temi complessi, i 14 artisti hanno creato quei “Punti di Ancoraggio” che possono costituire un appiglio verso un pensiero che si definisce proprio attraverso l'indagine della struttura e del meccanismo stesso del conoscere.
Una mostra fatta di natura vegetale ed umana, di video, installazioni e performance, ricca di vitalità e di ironia. Il progetto, curato da Cantiere Corpo Luogo, è stato realizzato con la collaborazione di Circolo Bateson, Fondazione Bevilacqua La Masa, Master in Comunicazione e Linguaggi Non Verbali dell'Università Ca' Foscari di Venezia. |
Ecology of mind
Dal 9 all'11 luglio del 2012 si svolgono negli spazi di C32 i tre incontri dedicati a Gregory Bateson tenuti da Rosalba Conserva, Tiziano Possamai e Silvia Demozzi. Gli incontri sono rivolti a 14 artisti, chiamati a rielaborare creativamente gli input ricevuti.
In un luogo di produzione artistica come il Parco del Contemporaneo di Forte Marghera si propone di essere, è di fondamentale importanza creare degli spazi di produzione di pensiero e di narrazioni che parlino dell'attitudine a cercare un proprio personale percorso di conoscenza, al di là delle tradizionali forme dell'apprendimento, per andare invece nella direzione di quella costruzione dell'individuo che implica la trasformazione di sé di fronte ai nuovi stimoli cognitivi.
Da questa consapevolezza e dal desiderio di aggiungere input alla riflessione sul complesso e affascinante rapporto tra uomo, arte e contesto, nasce “Ecology of mind”, il progetto di Cantiere Corpo Luogo per Forte Marghera Parco del Contemporaneo. |
Fanzine Continuum
Il progetto Continuum nasce nel 2012, congiuntamente al N.000 dell'omonima fanzine per il parco del Contemporaneo.
Nasce come progetto nomade che abita differenti spazi, creando una trama effimera tra di essi. Mira a produrre eventi e materiali narrativi in grado di restituire dei nuclei creativi di senso legati al concetto di humanscape. “L' esperienza umana è composta da una serie di accadimenti, segni, piccole permanenze e apparizioni macroscopiche che hanno bisogno di essere rielaborate attraverso il pensiero narrativo, per poter acquisire significato all'interno di un contesto socio-culturale dato”. Tutto ciò che di per sé appare opaco e oscuro, destinato all'oblio se abbandonato a se stesso, acquisisce vita e realtà nel momento in cui si colloca all'interno del continuum di una stori
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