A 447 miglia marine da Venezia, Altimetrica 104 è il run space che abbiamo intenzione di fondare come sezione distaccata del nostro studio di Murano. Dopo gli anni berlinesi, tenendo sempre come fulcro il polo principale della nostra produzione che è Venezia, disegniamo con un giro di compasso una curva che ci ricollega ad un livello più profondo di noi, proiettato verso il mare, in grado di farci avvicinare al magico, alle radici classiche della cultura europea, ad uno sguardo più materico e pigmentato sul conoscibile.
Fulcro dei progetti che verranno sviluppati ad Altimetrica 104 è il mare, inteso come confine espanso, luogo dell’inesplorato, contenitore di terre sommerse. Punto di congiunzione e iato; frontiera, barriera liquida, conduttore.
Durante il periodo estivo sposteremo la nostra produzione in quella prua di pietra tra i due mari che è il Salento, nello specifico nella cittadina di Presicce, terra di ipogei. Il luogo da cui partiva l’olio da lampade per portare la luce in tutta Europa, olio prodotto nel buio del sottosuolo, in cui la piena luce del quarantesimo parallelo si mescola alla notte perenne dei sotterranei, diventa lo scenario ideale per immaginare un nuovo futuro che si lasci alle spalle il mondo cristallizzato e virtuale della pandemia, per riscoprire una dimensione del corpo, dello spazio e della relazione che abbia un fondamento umano e naturale denso e materico.
Con Altimetrica 104 si vogliono aprire nuovi contatti con un territorio che appare già permeato di cultura e tradizioni complesse e sedimentate, ideale per innestare nuovi processi intellettuali o semplicemente emotivi in grado di dialogare con il territorio. Uno scrigno di nuovi saperi, relazioni e sguardi che ci si propone di far nascere e intrecciare a partire da uno spazio domestico in cui far transitare artisti, curatori, galleristi appartenenti alla rete italiana ed europea creata negli anni.
Una casa-museo, per certi aspetti, che risponda all’idea di Orhan Pamuk il quale, nel luglio del 2016, diceva : “[…] il futuro dei musei è all’interno della nostra casa. La situazione è assai semplice: siamo stati abituati ad avere l’epica ma quello che ci serve sono i romanzi. Nei musei siamo stati abituati alla rappresentazione, ma quello che ci serve è l’espressione. Siamo stati abituati ad avere i monumenti, ma quello che ci serve sono le case. Nei musei avevamo la Storia, ma quello che ci serve sono le storie. Nei musei avevamo le nazioni, ma quello che ci serve sono le persone. Avevamo gruppi e fazioni nei musei, ma quello che ci serve sono gli individui”. Personaggi da romanzo più che eroi epici, gli artisti contemporanei hanno bisogno di raccontarsi e di raccontare per dare forma e presenza a linguaggi dell’arte spesso complessi o sfuggenti, in grado di mettere in discussione un mondo che si può catturare solo a partire dalla semplice consapevolezza della complessità.
Altimetrica 104 è l’altezza di Presicce sul livello del mare, la curva di livello che la colloca in una fascia di appartenenza segnando al contempo una distanza. Definisce se stessa come un avamposto verso l’ignoto, risponde alla necessità di trovare stimoli nuovi, rispondendo al richiamo forte del sud.
Fulcro dei progetti che verranno sviluppati ad Altimetrica 104 è il mare, inteso come confine espanso, luogo dell’inesplorato, contenitore di terre sommerse. Punto di congiunzione e iato; frontiera, barriera liquida, conduttore.
Durante il periodo estivo sposteremo la nostra produzione in quella prua di pietra tra i due mari che è il Salento, nello specifico nella cittadina di Presicce, terra di ipogei. Il luogo da cui partiva l’olio da lampade per portare la luce in tutta Europa, olio prodotto nel buio del sottosuolo, in cui la piena luce del quarantesimo parallelo si mescola alla notte perenne dei sotterranei, diventa lo scenario ideale per immaginare un nuovo futuro che si lasci alle spalle il mondo cristallizzato e virtuale della pandemia, per riscoprire una dimensione del corpo, dello spazio e della relazione che abbia un fondamento umano e naturale denso e materico.
Con Altimetrica 104 si vogliono aprire nuovi contatti con un territorio che appare già permeato di cultura e tradizioni complesse e sedimentate, ideale per innestare nuovi processi intellettuali o semplicemente emotivi in grado di dialogare con il territorio. Uno scrigno di nuovi saperi, relazioni e sguardi che ci si propone di far nascere e intrecciare a partire da uno spazio domestico in cui far transitare artisti, curatori, galleristi appartenenti alla rete italiana ed europea creata negli anni.
Una casa-museo, per certi aspetti, che risponda all’idea di Orhan Pamuk il quale, nel luglio del 2016, diceva : “[…] il futuro dei musei è all’interno della nostra casa. La situazione è assai semplice: siamo stati abituati ad avere l’epica ma quello che ci serve sono i romanzi. Nei musei siamo stati abituati alla rappresentazione, ma quello che ci serve è l’espressione. Siamo stati abituati ad avere i monumenti, ma quello che ci serve sono le case. Nei musei avevamo la Storia, ma quello che ci serve sono le storie. Nei musei avevamo le nazioni, ma quello che ci serve sono le persone. Avevamo gruppi e fazioni nei musei, ma quello che ci serve sono gli individui”. Personaggi da romanzo più che eroi epici, gli artisti contemporanei hanno bisogno di raccontarsi e di raccontare per dare forma e presenza a linguaggi dell’arte spesso complessi o sfuggenti, in grado di mettere in discussione un mondo che si può catturare solo a partire dalla semplice consapevolezza della complessità.
Altimetrica 104 è l’altezza di Presicce sul livello del mare, la curva di livello che la colloca in una fascia di appartenenza segnando al contempo una distanza. Definisce se stessa come un avamposto verso l’ignoto, risponde alla necessità di trovare stimoli nuovi, rispondendo al richiamo forte del sud.